top of page

Il mandolino del nonno

 

Credo di avere maturato l'amore musicale perché adoravo mio nonno Armando. Lui suonava il mandolino, il violino e dipingeva. Io non ricordo i momenti in cui lui suonava, ma quel che rimane impresso in un ragazzino di 4 anni non lo sa né lo saprà mai nessuno! 

 

Pink floyd

Nonno a parte, furono i Pink Floyd la causa iniziale della mia avventura artistica. Mi chiudevo in camera ore e ore al buio ad ascoltarne i Cd . Credevo che quella fosse la cosa più pura e sincera della terra. Li adoravo, e a 15 anni, insieme al mio amico Cesare, presi una chitarra e incominciai a cercare di accompagnare le canzoni che più ama.

 

Il Blues

Un giorno un mio amico mi insegnò il giro di Blues in 12 battute, per accompagnare Sweet Home Chicago. Scoprii la scala pentatonica minore e la possibilità di improvvisare. La mia vita non sarebbe stata più la stessa, ma era ora di iniziare a studiare veramente e decisi di andare da un insegnante!

 

Maurizio Scarpa e Francisco Tarrega:

un incontro importante

Fu una figura fondamentale della mia vita chitarristica. Una persona deliziosa! Ancora oggi il ricordo del suo sguardo amichevole (è ancora vivo e gode di buona salute!) e della sua Ramirez mentre suona Recuerdos de la Alhambra, del compositore spagnolo Francisco Tarrega, è cementificato dentro me e mi dà la forza di andare avanti nei momenti complicati, propri della vita di un musicista. Lui insegnava chitarra classica, ma non ero pronto a quell'impegno. Troppe regole,poca improvvisazione e poca possibilità di essere originale. Scoprii più avanti che questo era unlimite non della musica, ma del musicista!. Maurizio Scarpa é stato il mio primo insegnante di chitarra classica. Credo che avessi 16 – 17 anni quando lo conobbi.

 

Il jazz e l'armonia

Decisi che il jazz era la strada giusta e iniziai a studiare chitarra jazz e armonia. Quando mi svegliavo, pensavo alle triadi, mentre mangiavo pensavo alle sostituzioni armoniche, sotto la doccia pensavo alle scale e a cena pensavo di dover ancora fare i compiti di scuola! E' così ancora oggi ed è qualcosa che, una volta imparata, nessuno potrà togliertela.

 

Andrés Segovia e la scelta

Avevo ormai 24 anni e suonavo da circa 10 anni. Avevo avuto soddisfazioni musicali perché suonavo il basso elettrico, la chitarra elettrica, classica e, anche se male, il pianoforte, in svariate formazioni musicali. Fino a quel momento, però, avevo dedicato solo poco tempo alla musica, infatti cercavo il lavoro perfetto per potere, un giorno, dedicarmici completamente. Fu allora che nella mia vita apparve la figura di Andrés Segovia, in una bellissima videocassetta intitolata:“Andrés Segovia, The song of the guitar”. Fui letteralmente sconvolto dal suono e dalla musicalità di questo interprete eccezionale. Il seme che anni prima il mio insegnante aveva seminato in me,con Segovia maturò. Non riuscii quasi a dormire per una settimana, continuavo a pensare a quello che avevo ascoltato. Capii che stavo mentendo a me stesso. Se avessi voluto diventare un bravo musicista avrei dovuto dedicare tutto me stesso alla chitarra... Adesso o mai più! Mi licenziai da un lavoro a tempo indeterminato nell'informatica e intrapresi gli studi di Conservatorio diplomandomi nel 2005.

  

Il Conservatorio

Incominciai a studiare 8 ore al giorno e a fare tutto quello che avrei potuto fare molto più facilmente a 17 anni, quando il mio insegnante Maurizio Scarpa mi disse: “secondo me potresti fare il concertista, perché non prepari gli esami di Conservatorio?”. Non era il mio momento e sicuramente dopo fu più dura. “Quando l'allievo è pronto, il maestro appare” oppure “non c'é peggior sordo di chi non vuol sentire”, ognuno di questi modi di dire mi calza a pennello.

 

 

Jobim, João Gilberto e la musica Brasiliana

Non ricordo quando la musica brasiliana si presentò davanti a me dicendomi “ciao, io occuperò gran parte della tua vita”. So che è stato così, e insieme a Bach e Chopin, rimane ciò che per me c'è di più bello sulla terra.

João Gilberto mi conquistò con le ritmiche della Bossa Nova, Tom Jobim con dei brani armonicamente geniali e, più tardi, Pixinguinha mi travolse con lo choro. La musica brasiliana mi avvolse totalmente, cominciai a suonare il pandeiro e il cavaquinho e pian piano divenne per me naturale suonare questa musica. 

 

Lo Choro e la chitarra 7 corde

Nel 2008 arrivò lo choro. Arrivò da San Paolo attraverso il mandolino Di Marco Ruviaro, interprete eccezzionale e musicista sensibile. Con lui lavorai assiduamente per parecchio tempo, appropriandomi di un linguaggio tipicamente brasiliano, quello, appunto, dello Choro. Entrò nella mia vita la chitarra 7 corde, che io chiamo “la bestia buona”, strumento tipico di questo stile , che ha in Dino 7 cordas il massimo esponente. E' uno strumento bellissimo, che con la sua settima corda da una parte “offre” e dall'altro “pretende” moltissimo (come una bella donna per intenderci!). 

 

Johann Sebastian Bach e Chopin

Lo studio della musica “colta” mi mise davanti a questi due grandi compositori. Quando nella vita hai la fortuna di imbatterti nella musica di Bach e di Chopin e di essere pronto ad ascoltarla (privilegio!), a quel punto inizia tutto davvero. Le note non hanno più il valore di prima, anzi non c'è nemmeno più un prima, tutto inizia adesso, tutto é incredibilmente intenso, inesprimibile e porta,senza pretese, verso la Musica.

 

Il clarinetto

Nel 2013 ho iniziato una piccola nuova avventura musicale. Stò dedicando un po' del mio tempo al clarinetto. Un po' perchè amo studiare strumenti nuovi e un po' perché, come insegnante, trovo assai interessante lo studio di un nuovo strumento. In questo modo nascono nuovi punti di vista che poi posso applicare nell'insegnamento del mio strumento. Vedremo cosa succederà!

 

bottom of page